Sostituzione caldaie

Da un punto di vista puramente idraulico è un intervento
non complesso che si può concludere in poche ore.

Spesso i centri assistenza caldaie segnalano l’impossibilità di mettere in funzione apparecchi appena sostituiti perché il tiraggio non risulta conforme alla norma di riferimento UNI 10845, nella quale viene richiesto un valore minimo di -3 Pa.

Prima di procedere con la sostituzione dell’apparecchio è necessario eseguire i controlli alla canna fumaria e capire se si tratta di una canna fumaria singola o collettiva. Se la caldaia che stiamo sostituendo ha problemi di tiraggio o di ritorno di fumi in ambiente, è necessario controllare la canna fumaria per poi adeguarla e stabilire anche quale tipo di caldaia installare, se a camera aperta o stagna.

Camini singoli

Se siamo in presenza di una canna fumaria singola dobbiamo verificare che il camino in uso sia di pertinenza del proprio appartamento, in quanto spesso il camino utilizzato è di proprietà dei piani inferiori.

È necessario anche accertarsi che ai piani superiori non siano presenti innesti abusivi, in quanto questo impedirebbe l’intubamento e la messa a norma del camino stesso.
Nei camini singoli è da considerare di proprietà dell’appartamento in cui è presente la base di partenza.
Questi utilizzi scorretti delle canne fumarie sono spesso oggetto di controversie legali.

Canne collettive ramificate per parecchi a gas a camera aperta

Questi tipi di impianti spesso presentano problematiche molto complesse, come i tiraggi quasi sempre inferiori ai -3 Pa causati principalmente da numero innesti che confluiscono nel condotto principale.
Eseguendo una prova di tiraggio con tutte le caldaie funzionanti è possibile registrare dei valori diversi a seconda dei piani. Ai piani bassi (piano terra, primo piano) il tiraggio avrà valori discreti; ai piani alti, escluso l’ultimo, i valori saranno tanto più bassi quanto più si sale.

Per risolvere il problema è necessario installare una nuova canna fumaria addossata alla parete perimetrale esterna del condominio, oppure utilizzare sul condotto primario della CCR (vedi testi originali sito per immagine riferimento) esistente per inserire una guaina termoindurente. Dopo aver eseguito i necessari controlli, compresa la videoispezione, è possibile adottare la soluzione più vantaggiosa, anche a livello economico, e meno invasiva.

Canne fumarie guaina

Una volta eseguita la videoispezione e accertato che la canna fumaria possa essere adeguata e riutilizzata, possiamo decidere quale tecnica utilizzare. Generalmente la soluzione che offre maggiori vantaggi è il risanamento con inserimento, nel condotto primario, di una guaina indurente. Il risanamento viene eseguito ponendo una guaina, di materiale composito a base di fibra di vetro, resina termoindurente e additivi polimerizzati, nel condotto principale della canna fumaria esistente.

Ecco le fasi di lavorazione per adeguamento di una canna fumaria mediante l’inserimento di una guaina termoindurente:

  • Calcolo progettuale per il corretto dimensionamento in funzione della sezione disponibile della canna fumaria esistente, del numero di caldaie da collegare e della loro potenza termica, redatto da un termotecnica di nostra fiducia
  • Si eseguono delle rotture all’interno di ogni appartamento, di dimensioni contenuto (circa 30×30 cm), dove è posizionata la canna fumaria condominiale esistente
  • Nelle aperture ottenute si inseriscono degli elementi a T in acciaio inox
  • La guaina viene inserita nel condotto principale della canna fumaria dal comignolo presente sul tetto e durante la discesa verrà fatta passare all’interno degli elementi a T precedentemente posizionati
  • A questo punto ha inizio la fase di gonfiaggio e indurimento che avviene con l’inserimento di vapore prodotto da una caldaia a temperatura e pressione controllata. Attraverso il trattamento di vaporizzazione la guaina andrà ad adattarsi alle pareti del condotto nel quale è stata inserita e, a indurimento terminato, diventerà un elemento autoportante.
  • Successivamente verranno eseguiti, mediante fresatura, dei fori all’interno degli elementi a T per consentire il collegamento dello scarico dei fumi delle caldaie.

Alla base della canna fumaria sarà installato un elemento a T con uno sportello d’ispezione per le manutenzioni periodiche. Inoltre sarà necessario prevedere uno scarico da collegare al condotto più vicino per lo smaltimento di eventuali condense.
Queste tecnica consente di eseguire il risanamento delle canne fumarie in tempi brevi e con demolizioni molto contenute, ma rende necessaria la sostituzione delle caldaie a camera aperta (cioè di tipo “B”) con quelle a camera stagna (quindi di tipo “C”)

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